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andrello

The Body NOT Shaming

Il Corpo Non è Reato.

Quanto è importante il nostro corpo per essere accettati dagli altri? Il nostro aspetto fisico determina le nostre relazioni lavorative, sociali, familiari?
Le statistiche indicano che il 94% delle adolescenti è stato vittima di body-shaming e quasi il 65% dei ragazzi adolescenti ha riferito di essere stato oggetto di critiche e commenti umilianti sul proprio aspetto fisico con conseguente calo dell’autostima e di tutte le problematiche annesse.
Ogni donna in questo progetto vuole testimoniare le proprie difficoltà, incomprensioni, bullismo, ferite ma anche lanciare un grandissimo messaggio di positività ed inclusione nella speranza che questo sia di aiuto ad altre donne.
Fin da piccola sono stata grassa o come diceva mamma “cicciottella”. Le elementari sono state un inferno. Ricordo ancora quando mi chiudevo in bagno a piangere. E’ proprio per questo che sono qui a mostrare il mio corpo, per una futura piccola Christine che dovrà capire che non è sbagliata e che il problema non è lei. Soffro di ipotiroidismo e problemi alla tiroide da quando avevo 5 anni. Ho sempre odiato il mio corpo perché non funzionava a dovere rendendomi diversa. Vorrei che l’obesità venga trattata come una patologia e che non condizioni la socialità delle persone come un colloquio di lavoro. Perché il Body Shaming non arriva solo dal bullo ma è presente in ogni ambito sociale: lavorativo, medico, economico ed estetico. Christine
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Fin da piccola sono stata grassa o come diceva mamma “cicciottella”.

Le elementari sono state un inferno. Ricordo ancora quando mi chiudevo in bagno a piangere.
E’ proprio per questo che sono qui a mostrare il mio corpo, per una futura piccola Christine che dovrà capire che non è sbagliata e che il problema non è lei.

Soffro di ipotiroidismo e problemi alla tiroide da quando avevo 5 anni. Ho sempre odiato il mio corpo perché non funzionava a dovere rendendomi diversa.

Vorrei che l’obesità venga trattata come una patologia e che non condizioni la socialità delle persone come un colloquio di lavoro.

Perché il Body Shaming non arriva solo dal bullo ma è presente in ogni ambito sociale: lavorativo, medico, economico ed estetico.

Christine
Nascere con un tumore alla retina che ti porta via quasi completamente la vista, diventa la tua vita. La disabilità si trasforma in normalità. Ciò che non mi faceva sentire accettata ma spesso giudicata ed emarginata, era la mia diversità. Quegli occhi così strani, spaventosi, mostruosi, gli stessi occhi che una volta nascondevo, di cui mi vergognavo, oggi li mostro come simbolo di vittoria, di tenacia e di forza. Si! Perché ci vuole tenacia e coraggio per riuscire a fare in modo che la nostra vita non venga condizionata dagli altri. Ci vuole forza, determinazione e amor proprio per fare in modo che gli altri ci guardino esattamente come noi abbiamo deciso che ci vedano. Elena
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Nascere con un tumore alla retina che ti porta via quasi completamente la vista, diventa la tua vita.
La disabilità si trasforma in normalità. Ciò che non mi faceva sentire accettata ma spesso giudicata ed emarginata, era la mia diversità.
Quegli occhi così strani, spaventosi, mostruosi, gli stessi occhi che una volta nascondevo, di cui mi vergognavo, oggi li mostro come simbolo di vittoria, di tenacia e di forza.

Si! Perché ci vuole tenacia e coraggio per riuscire a fare in modo che la nostra vita non venga condizionata dagli altri.

Ci vuole forza, determinazione e amor proprio per fare in modo che gli altri ci guardino esattamente come noi abbiamo deciso che ci vedano.

Elena
Bimba piccola, bimba grande. Quali sono le domande? Sono bella, sono brutta. Ti piaccio un po’, ti piaccio tutta. Questo naso stortarello, l’ho picchiato su uno sportello. Questi occhi vedono poco, senza due lenti non mettono a fuoco. Questo didietro in evidenza non è certo una coincidenza. La mia coscia entusiasta racconta che mi piace la pasta. Il mio sorriso imperfetto ha regalato tanto affetto. Bimbe piccole, bimbe grandi, i difetti non son cose importanti. Bimba tu non lo sei più. Quel che importa è che ti piaccia tu. Alice
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Bimba piccola, bimba grande. Quali sono le domande?

Sono bella, sono brutta. Ti piaccio un po’, ti piaccio tutta.

Questo naso stortarello, l’ho picchiato su uno sportello.

Questi occhi vedono poco, senza due lenti non mettono a fuoco.

Questo didietro in evidenza non è certo una coincidenza. La mia coscia entusiasta racconta che mi piace la pasta.

Il mio sorriso imperfetto ha regalato tanto affetto.

Bimbe piccole, bimbe grandi, i difetti non son cose importanti.

Bimba tu non lo sei più. Quel che importa è che ti piaccia tu.

Alice
“Se dimagrissi saresti ancora più bella” Si pensa sempre di dare ottimi consigli e non si pensa mai a come l’altra persona possa sentirsi. Il fattore estetico è un di più, non ci si può permettere di dare “consigli” quando non si ha la minima idea di quello che l’altra persona stia passando. Non mi vergogno di quello che sono, Sto affrontando le mie battaglie e ci vuole tempo. Jade
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“Se dimagrissi saresti ancora più bella”

Si pensa sempre di dare ottimi consigli e non si pensa mai a come l’altra persona possa sentirsi.

Il fattore estetico è un di più, non ci si può permettere di dare “consigli” quando non si ha la minima idea di quello che l’altra persona stia passando.

Non mi vergogno di quello che sono, Sto affrontando le mie battaglie e ci vuole tempo.

Jade
Finché ero in Etiopia non mi sono mai sentita diversa dagli altri perché eravamo tutti una comunità, una famiglia. Tutto è iniziato quando a 10 anni sono venuta in Italia. Diete e visite mediche erano all’ordine del giorno così come i commenti su quanto fossi grassa e che “nessuno vorrà mai una ragazza che sembra una balena”. E’ difficile stare in equilibrio quando molte persone cercano di farti cadere semplicemente perché ti hanno preso di mira per esternare la loro cattiveria e quel senso di superiorità nel giudicare il corpo altrui. Se non ci fossero i cosiddetti canoni, il Body Shaming esisterebbe? Mary
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Finché ero in Etiopia non mi sono mai sentita diversa dagli altri perché eravamo tutti una comunità, una famiglia.

Tutto è iniziato quando a 10 anni sono venuta in Italia. Diete e visite mediche erano all’ordine del giorno così come i commenti su quanto fossi grassa e che “nessuno vorrà mai una ragazza che sembra una balena”.

E’ difficile stare in equilibrio quando molte persone cercano di farti cadere semplicemente perché ti hanno preso di mira per esternare la loro cattiveria e quel senso di superiorità nel giudicare il corpo altrui.

Se non ci fossero i cosiddetti canoni, il Body Shaming esisterebbe?

Mary
Le parole a volte fanno male, si incastrano nella mente senza trovare uscita. Apprezzate invece di umiliare. Incoraggiate invece di criticare. Andare oltre è sinonimo di grande persona. Andare oltre è sinonimo di un mondo migliore. Alessia
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Le parole a volte fanno male, si incastrano nella mente senza trovare uscita.

Apprezzate invece di umiliare.
Incoraggiate invece di criticare.

Andare oltre è sinonimo di grande persona.

Andare oltre è sinonimo di un mondo migliore.

Alessia
Ero l’anello debole dell’umano. La preda che veniva sempre presa e derisa, l’altra faccia della moneta che non riuscivi a guardare. Imparavo a sottostare all’idea che io non potessi mai diventare una bella ragazza e perfetta, per essere solo minimamente accettata da coloro che erano fuori casa. Le cicatrici, di chi ha sputato sangue e dei cazzotti che ho dato allo specchio, sono tante ma quando ho visto la luce dal tunnel, mi sono resa conto che respirare faceva parte di una delle meraviglie del mondo: la libertà. Sara
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Ero l’anello debole dell’umano. La preda che veniva sempre presa e derisa, l’altra faccia della moneta che non riuscivi a guardare.

Imparavo a sottostare all’idea che io non potessi mai diventare una bella ragazza e perfetta, per essere solo minimamente accettata da coloro che erano fuori casa.

Le cicatrici, di chi ha sputato sangue e dei cazzotti che ho dato allo specchio, sono tante ma quando ho visto la luce dal tunnel, mi sono resa conto che respirare faceva parte di una delle meraviglie del mondo: la libertà.

Sara
Io non mi vedo. Ma per davvero. Passo ore a guardarmi allo specchio ma non mi vedo. Soffro di “dispercezione corporea” che non mi permette di vedere la reale immagine di me allo specchio e di anoressia da molti anni, è una battaglia difficile. Si cade e ci si rialza in continuazione. I colori sono il mio modo per riuscire a ri-vedermi. Il corpo che tanto odio si trasforma ogni giorno in un’opera d’arte nuova e questo mi permette di guardarmi con occhi diversi. In quei momenti mi voglio bene, i miei occhi non sono più appannati. Riesco a vedere quella persona che ho perso anni fa ma che aspetta solo il momento giusto per tornare a vivere, a rifiorire in una vita piena di colori. Valentina
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Io non mi vedo. Ma per davvero. Passo ore a guardarmi allo specchio ma non mi vedo.

Soffro di “dispercezione corporea” che non mi permette di vedere la reale immagine di me allo specchio e di anoressia da molti anni, è una battaglia difficile.
Si cade e ci si rialza in continuazione.

I colori sono il mio modo per riuscire a ri-vedermi. Il corpo che tanto odio si trasforma ogni giorno in un’opera d’arte nuova e questo mi permette di guardarmi con occhi diversi.

In quei momenti mi voglio bene, i miei occhi non sono più appannati.
Riesco a vedere quella persona che ho perso anni fa ma che aspetta solo il momento giusto per tornare a vivere, a rifiorire in una vita piena di colori.

Valentina
Quando è nato mio figlio, i medici non parlavano con me ma con mio padre. Non perché fossi minorenne, avevo 27 anni, non perché fossi sola, ero sposata. Per i miei capelli. Pensavano fossi una drogata non affidabile. Quando lui è andato a scuola, le maestre mi trattavano come una poco di buono. Al lavoro, in ascensore tutti mi guardano dalla testa ai piedi. Non fumo, bevo solo acqua minerale, ho 3 figli meravigliosi e un grande sogno: quello di essere libera dagli stereotipi e dalle ipocrisie. Un giorno ho intrecciato i miei capelli in maniera definitiva, non si può tornare indietro, non ci sono ripensamenti. Le mie idee sono chiare e trasparenti. Io sono quello che penso. Sabina
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Quando è nato mio figlio, i medici non parlavano con me ma con mio padre. Non perché fossi minorenne, avevo 27 anni, non perché fossi sola, ero sposata. Per i miei capelli. Pensavano fossi una drogata non affidabile.

Quando lui è andato a scuola, le maestre mi trattavano come una poco di buono. Al lavoro, in ascensore tutti mi guardano dalla testa ai piedi.

Non fumo, bevo solo acqua minerale, ho 3 figli meravigliosi e un grande sogno: quello di essere libera dagli stereotipi e dalle ipocrisie.

Un giorno ho intrecciato i miei capelli in maniera definitiva, non si può tornare indietro, non ci sono ripensamenti.

Le mie idee sono chiare e trasparenti. Io sono quello che penso.

Sabina
“Sei così bella, dovresti coprire questa brutta cicatrice che hai sul collo” - “Hai un bel viso, se fossi più magra…” Si fermano tutti all’evidenza estetica, non sanno che la mia cicatrice così evidente è il simbolo di una battaglia che ho vinto, che mi ha reso la persona forte che sono ora. Non la coprirei mai, neanche per far smettere le persone di vederla come qualcosa di brutto che dovrei nascondere o di cui mi dovrei vergognare. #stopbodyshaming Mariangela
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“Sei così bella, dovresti coprire questa brutta cicatrice che hai sul collo” - “Hai un bel viso, se fossi più magra…”

Si fermano tutti all’evidenza estetica, non sanno che la mia cicatrice così evidente è il simbolo di una battaglia che ho vinto, che mi ha reso la persona forte che sono ora.

Non la coprirei mai, neanche per far smettere le persone di vederla come qualcosa di brutto che dovrei nascondere o di cui mi dovrei vergognare. #stopbodyshaming

Mariangela
Ho sempre fatto fatica ad accettare il mio corpo. Da bambina venivo molto giudicata in famiglia, alle scuole medie venivo presa in giro finché sono “sbocciata”. Non sono mai stata magra ma dall’adolescenza ho iniziato a tirare fuori altre doti che mi hanno fatto sentire più sicura ed apprezzata. Dentro di me però è sempre rimasta “quella bambina” che non si piaceva perché non piaceva agli altri. Purtroppo quando facciamo vergognare qualcuno del proprio corpo, procuriamo una ferita profondissima che non riguarda “solo” il corpo ma investe l’intera personalità di quella persona. Silvia
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Ho sempre fatto fatica ad accettare il mio corpo.

Da bambina venivo molto giudicata in famiglia, alle scuole medie venivo presa in giro finché sono “sbocciata”.

Non sono mai stata magra ma dall’adolescenza ho iniziato a tirare fuori altre doti che mi hanno fatto sentire più sicura ed apprezzata.

Dentro di me però è sempre rimasta “quella bambina” che non si piaceva perché non piaceva agli altri.

Purtroppo quando facciamo vergognare qualcuno del proprio corpo, procuriamo una ferita profondissima che non riguarda “solo” il corpo ma investe l’intera personalità di quella persona.

Silvia
In quinta elementare ho iniziato a sviluppare il seno fino a raggiungere questo fisico a 12 anni. I miei coetanei mi prendevano in giro, le ragazze erano invidiose ed i maschi sempre a fare battute sconce. L’ho vissuto molto male. Mi vergognavo del mio corpo, di andare al mare o in piscina. Vicky
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In quinta elementare ho iniziato a sviluppare il seno fino a raggiungere questo fisico a 12 anni.

I miei coetanei mi prendevano in giro, le ragazze erano invidiose ed i maschi sempre a fare battute sconce.

L’ho vissuto molto male. Mi vergognavo del mio corpo, di andare al mare o in piscina.

Vicky
Ma la tua amica che stasera deve ballare con te, è così grassa? Mi ricordo ancora queste parole, mi sono state dette così tante volte, tutte quelle volte incise nel mio cuore e pungono sempre come delle spine! E’ assurdo come alcune persone possano storpiare completamente la visione e l’immagine di te stessa. Io ancora oggi non riesco a vedermi completamente bella e tutte dovremmo sentirci belle. Finché non sei tu che un giorno cominci a non voler essere più calpestata ed inizi ad andare a prendere quel posto nel mondo che è solo tuo, dove ti senti amata con ogni tua particolarità. Quando inizi a volare, non ti farai bastare più neanche il cielo. Alessandra
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Ma la tua amica che stasera deve ballare con te, è così grassa?

Mi ricordo ancora queste parole, mi sono state dette così tante volte, tutte quelle volte incise nel mio cuore e pungono sempre come delle spine!

E’ assurdo come alcune persone possano storpiare completamente la visione e l’immagine di te stessa.
Io ancora oggi non riesco a vedermi completamente bella e tutte dovremmo sentirci belle.

Finché non sei tu che un giorno cominci a non voler essere più calpestata ed inizi ad andare a prendere quel posto nel mondo che è solo tuo, dove ti senti amata con ogni tua particolarità.

Quando inizi a volare, non ti farai bastare più neanche il cielo.

Alessandra
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